Procedure per “Zakhor Rivista di storia degli ebrei d’Italia” e Norme per gli autori di Zakhor e di altre pubblicazioni

  1. Registrazione della proposta di diventare autore di Eurostudio editore.
  2. Risposta da Eurostudio e scambio informazioni sui possibili contenuti.
  3. Invio del contributo da valutare
  4. Invio ai referee del contributo e valutazione da parte del comitato scientifico; benestare definitivo da parte del direttore di Zakhor per la pubblicazione.
  5. In caso di valutazione positiva Eurostudio invia la “Cessione ad Eurostudio dei diritti di utilizzo del saggio inviato”.

Gli autori inviando a Eurostudio i propri contributi implicitamente accettano le seguenti clausole:

  1. IL COPYRIGHT

    La rivista Zakhor è edita da Eurostudio, Roma. Gli autori che inviano i loro lavori, necessariamente inediti, e che poi concordano con Eurostudio, Roma, la pubblicazione dei loro lavori, accettano che la pubblicazione costituisce il corrispettivo pattuito con Eurostudio, Roma, per la cessione del copyright, ai fini della vendita al pubblico.
    Eurostudio, Roma, si riserva tutti i diritti di copyright su tutte le sue pubblicazioni, sia diffuse on line che cartacee o diffuse con ogni altro mezzo.
    Gli autori tuttavia potranno richiedere, dopo tre anni, ad Eurostudio la possibilità di inserire  il loro lavoro in archivi correnti universitari senza fini di lucro.

  2. LA VALUTAZIONE SCIENTIFICA

    La pubblicazione “Zakhor Rivista di storia degli ebrei d’Italia” ha carattere scientifico. I contributi saranno sottoposti a peer review per garantire una maggiore trasparenza e imparzialità di giudizio sulla base di un sistema utilizzato a livello internazionale dalle maggiori riviste scientifiche (double blind).

  3. I TESTI

    • La lunghezza del contributo dovrà essere al massimo 100.000 (centomila) battute (spazi e note incluse).
    • Il testo dovrà essere inviato con file su supporto informatico in Microsoft Word per PC, và inviato a: info@eurostudioeditore.it
    • Si auspica, in aggiunta a quella in italiano, l’invio di una versione del testo in lingua inglese.
    • Il contributo dovrà riportare indicazione del numero di telefono, e-mail, indirizzo dell’autore.
    • Il contributo dovrà essere inviato corredato di un breve abstract in lingua inglese.
  4. PAROLE DESUETE O NOMI STRANIERI

    Le parole straniere, se di uso corrente, vanno in carattere tondo e al singolare: es. i film, i leader.
    Per parole poco usate o dal significato modificato – per esempio risalenti al lessico medievale – è bene mettere la parola in corsivo. In corsivo anche il caso di parola estera poco nota, eventualmente seguita da una traduzione tra parentesi quadre.

  5. CITAZIONI DI BRANO, DI DOCUMENTI E DI OPERE A STAMPA

    a) qualora si citino – nel testo o in nota – documenti di epoca medievale o moderna, occorrerà apportare, pur nel rispetto del testo, alcune modifiche esterne che ne facilitino la lettura e la comprensione. Ci si atterrà in particolare all’uso odierno per la punteggiatura, l’accentazione (anche di parole non italiane) e le maiuscole.
    b) qualora si debba ovviare ad eventuali ed evidenti omissioni dell’amanuense, si porranno tra parentesi quadra le parole aggiunte.
    c) qualora ci si trovi di fronte ad un rilevante errore di scrittura dell’amanuense, si farà seguire la trascrizione dall’annotazione “sic” tra parentesi quadra
    d) qualora nel corpo della citazione si omettano delle parti, andranno indicate con tre puntini fra parentesi quadre.
    e) sempre al fine di facilitare la lettura, si scioglieranno tutte le abbreviazioni contenute nel testo che non rientrino più nell’uso moderno e non risultino pertanto immediatamente comprensibili

  6. USO DELLE MAIUSCOLE

    Le maiuscole vanno usate il meno possibile, ma lasciate quando una denominazione fa corpo con il nomeproprio cui si accompagna (nel caso di Istituto e di toponimo).

    Vanno in maiuscolo i titoli dei capi di stato o di religione(Papa, Re, Presidente, Duca, Doge, Granduca, Priori, etc) e i nomi degli Stati (Regno d’Italia, Repubblica italiana, Repubblica di Venezia, Ducato di Ferrara, Stato Pontificio), mentre vanno minuscoli altri appellativi (barone, conte, cavaliere, magistrato, cardinale, santo, rabbino, ecc.); Santo, San, Santi vanno maiuscoli nella denominazione di chiese, basiliche, ecc., e vanno comunque citati sempre per esteso.

    Le denominazioni di magistrature, enti, fondazioni, istituzioni, accademie, ecc. vanno maiuscole, in tondo anche se straniere, in tutte le iniziali delle parole che le compongono; le sigle vanno maiuscole e senza punto (BNL, INPS, CEE, ecc.).

    Le parole: chiesa, basilica, monastero, tempio, porta, ecc. vanno minuscole ad eccezione di indicazioni specifiche: Tempio Maggiore, Basilica di san Pietro , Acquedotto Felice, ecc..

    Vanno maiuscoli: Paesi nel senso di nazionalità; Stato, Chiesa, Comunità ebraica oppure protestante di un luogo intesi come istituzione; Regione, Provincia, Comune, intesi come autorità; così pure Codice e Raccolta, quando sono seguiti da nome proprio; Seminario, Convegno, Colloquio, ecc. quando sono seguiti dal titolo; Fondo va sempre maiuscolo.

    Maiuscoli vanno anche: Cinquecento, Ottocento, ecc., e anni Venti, anni Quaranta, ecc.

    I nomi designanti popoli, nazionalità o religioni vanno minuscoli.

    Le fasi storiche come Medioevo, Rinascimento, Risorgimento, Rivoluzione americana o francese, ecc. vanno maiuscoli.

    I movimenti culturali o politici come umanesimo, monachesimo, futurismo, illuminismo, fascismo, femminismo, ecc. vanno minuscoli; lo stesso vale per gli ordini religiosi (francescani, gesuiti, ecc.) e per le diverse comunità ebraiche (sefardite, ashenazite ecc.).

    Nei casi in cui si cita un ordine o una confraternita specifica (es. Ghemiluth Chasadim, Compagnia di Gesù, Minori Osservanti) le iniziali vanno maiuscole.

  7. PER LA CITAZIONE IN NOTA DI LIBRI ED ARTICOLI

    a) l’autore (o gli autori, fino al massimo di tre, nel caso di opera collettiva) va indicato con l’iniziale del nome e con cognome intero, in maiuscoletto; il cognome sarà seguito da una virgola (l’autore va in maiuscoletto anche quando si tratta di un ente).

    Nel caso di più autori, i nomi vanno separati da una virgola;

    b) il titolo del libro o dell’articolo deve essere indicato per intero, in carattere corsivo e seguito da virgola. Nel caso di titolo in una lingua diversa dal francese, inglese, spagnolo e tedesco, si darà la traduzione in lingua italiana (tra parentesi quadre).

    Nel caso di titoli particolarmente lunghi, specie di opere antiche, in particolare quando il nome dell’autore è inserito all’interno del titolo, è possibile effettuare delle elisioni, purché si mantenga il senso compiuto, segnalandole con tre puntini.

    c) per le opere anonime e per le opere collettive si darà indicazione del solo titolo come sopra (non preceduto da “AA.VV.”), seguito dall’indicazione dell’eventuale curatore (in tondo, con la sola iniziale del nome); per le opere straniere è preferibile dare l’indicazione “a cura di” nella lingua originale, come compare nel frontespizio; per gli atti di convegni seguirà, in tondo e preceduta da una virgola, l’indicazione: atti del convegno … (luogo, data).

    d) per i libri seguiranno il luogo, l’editore, l’anno di pubblicazione, l’edizione se rilevante; per le opere straniere successivamente tradotte in lingua italiana si potranno dare anche i riferimenti editoriali di quest’ultima;

    e) per le opere in più volumi, dopo il titolo si indicherà il numero dei volumi (in numeri arabi), seguiranno illuogo, l’editore, l’anno (o gli anni) di pubblicazione e l’indicazione specifica del volume (in numeri romani) edelle pagine cui si intende fare riferimento. Con l’eccezione di dizionari, enciclopedie, ecc. per i quali si darà solo l’indicazione bibliografica del volume citato;

    f) per gli articoli seguiranno il nome del periodico tra caporali («Roma moderna e contemporanea», preceduto da “in”), l’indicazione dell’annata in numeri romani, dell’anno, del fascicolo (non preceduto da “n.” né da“fasc.”), delle pagine e, se del caso, della/e pagina/e cui ci si intende specificatamente riferire;

    g) per contributi in opere collettive o in raccolte miscellanee si indicherà autore e titolo del contributo come suba) e b), aggiungendo altresì (preceduti da “in”) i riferimenti completi dell’opera collettiva in cui è contenuto, inclusa la specificazione delle pagine relative all’insieme del contributo, seguirà l’eventuale specificazione di particolari pagine cui ci si intende riferire;

    h) quando si ripete a distanza la citazione da uno stesso libro o articolo si indicherà, come di consueto, l’autore e, invece, in forma abbreviata (limitata alle due o tre parole iniziali) il titolo, seguito dalla virgola edall’espressione “cit.” (in tondo); seguirà l’indicazione della pagina/e. Non si daranno altre indicazioni di luogo e di data. Quando la seconda citazione segue immediatamente la prima si userà l’abbreviazione “Ibidem” incorsivo senza indicazione di pagina se ci si riferisce ad altra riga dello stesso luogo, ovvero l’abbreviazione “Ivi” in corsivo con indicazione di pagina se ci si riferisce ad altro luogo;

    i) per i rinvii alle pagine di un’opera o di un articolo si useranno queste abbreviazioni: p. = pagina; pp. = pagine;

    le pagine estreme di un intervallo vanno indicate per esteso: pp. 235-254 e non 235-54;

    Alcuni esempi:

    V.E. Giuntella, Roma nel Settecento, Bologna, Cappelli, 1971.
    H. Gross, Rome in the Age of Enlightenment. The post-Tridentine syndrome and the ancien régime, Cambridge, Cambridge University Press, 1990 (trad. it. Roma nel Settecento, Roma-Bari, Laterza, 1990).
    Firenze 1815-1945. Un bilancio storiografico, a cura di G. Mori e P. Roggi, Firenze, Le Monnier, 1990.
    G. Giarrizzo, Intellettuali e Mezzogiorno nel secondo dopoguerra, «Studi Storici», XX, 1979, 1, pp. 91-110, p. 93.
    Ibidem.
    C. Corsini, La demografia, in Firenze 1815-1945, cit., pp. 3-20, pp. 18-20.
    Ivi, p.15.
    G. Giarrizzo, Intellettuali e Mezzogiorno, cit., pp. 95-97.

    Produzione e commercio della carta e del libro, sec. XIII-XVIII, atti della venti­treesima Settimana di studi dell’Istituto Internazionale di Storia Economica “F. Datini”, (Prato, 15-20 aprile 1991), a cura di S. Cavaciocchi, Firenze, Le Monnier, 1992.

  8. PER LE CITAZIONI DA DOCUMENTI D’ARCHIVIO

    a) successivamente agli eventuali riferimenti relativi allo specifico documento, si darà indicazione dell’archivio (in maiuscoletto), del fondo e di eventuali serie in corsivo, della busta o registro e, infine, eventualmente, della carta con specifica­zione recto o verso

    b) qualora le citazioni di documenti d’archivio si ripetano più volte, occorrerà premettere alle noteun’avvertenza non numerata,e collegata con asterisco al titolo, nella quale si darà l’elenco delle abbreviazioni usate, es.: ASR = Archivio di Stato di Roma (Polizia = Direzione Generale di Polizia); BAV = Biblioteca Apostolica Vaticana;

    c) per i rinvii alle pagine di un manoscritto si useranno le seguenti abbreviazioni: c. = carta; cc. = carte; r = recto; v = verso

    d) alcune abbreviazioni di uso corrente sono:

    busta = b.
    registro = reg.
    fascicolo = fasc.

  9. PER I MANOSCRITTI DELLE BIBLIOTECHE

    a) per l’indicazione di autore e titolo si userà un metodo analogo a quello dei libri a stampa;

    b) per l’indicazione dell’ubicazione si userà un metodo analogo a quello dei documenti di archivio: l’indicazione della biblioteca in maiuscoletto seguita da quella del fondo in corsivo e dal numero che designa il manoscritto in tondo.

    Alcuni esempi:
    Archivio di Stato di Roma, Camerale II, Arti e mestieri, b. 24.
    ASR, Camerale III, b. 2018.
    ASR, Trenta notai capitolini, Not. De Sanctis, 1769, vol. I, cc. 153-155v, 160r-v.
    ASR, Polizia, Rubriche dei registri di protocollo, reg. 20.
    Altre sigle
    Tutte le sigle vanno composte in maiuscolo non puntate: ACS, USA, RMI.
    Rimandi alle note
    Nei casi di rimando a note precedenti e distanti: vedi sopra nota n. 10.

    Si raccomanda in particolare di indicare sempre nella citazione di:

    • volumi: l’editore
    • opere in più volumi: il numero dei volumi ed il volume specifico cui si fa riferimento
    • opere collettive: le pagine entro le quali è contenuto l’insieme del contributo cui si intende fare riferimento
    • articoli: gli estremi completi della rivista (annata, anno, fascicolo, pagine entro le quali è compreso il testo completo dell’articolo)
  10. IMPAGINAZIONE, FORMATO, TESTI ED ALTRO

    • Citazione delle Gazzette: Gazzetta ufficiale del Regno d’Italia, 1939, n. 298 (26 dicembre agosto), Supplemento ordinario
    • Nel testo le cifre debbono essere puntate (6.000 e non 6000).
    • Le tabelle inserite nel testo debbono essere nel formato “WEB1”.

    IMPAGINAZIONE
    Margine sup: 2,5 cm
    Margine sin: 3,00
    Rilegatura: 0,00
    Margine inf: 2,00
    Margine des.: 2,00

    FORMATO TESTO
    Tipo di carattere: Times New Roman
    Dimensione carattere: 12
    Stile: normale
    Allineamento giustificato (tranne nei casi specificati nella precedente normativa)
    Interline testo: 1,5

    FORMATO NOTE
    Note a piè di pagina
    Tipo di carattere: Times New Roman
    Dimensione carattere: 10
    Stile: Normale
    Interlinea: Singola
    Allineamento: Giustificato
    Le note vanno poste a piè di pagina.

    Il numero della nota va posto sull’ultima lettera della parole alla quale si vuole associare la nota e dopo l’eventuale punteggiatura.